Non c’è nulla di male nel mangiare quando si ha fame. Eppure non sempre mangiamo per fame.
Cosa accade quando ti ritrovi davanti alla dispensa a piluccare? Quando ti accorgi di finire il pane in tavola senza nemmeno gustarlo? Oppure quando hai un’irresistibile voglia di qualcosa di dolce o salato ma ti rendi conto che se fossi fuori casa probabilmente non mangeresti?
Sono tutte situazioni in cui mangi in risposta a sensazioni specifiche che interpreti come fame, ma che stanno rivelando altri tipi di bisogni.
In altre parole, ti trovi a mangiare in risposta a uno stimolo che ti sembra fame, ma che fame non è.
Ci sono momenti in cui la fame è così forte da non riuscire a fare altro se non mangiare.
Non importa l’ora, non importa dove, quello che conta è mangiare. Perché ti sembra l’unico modo per gestire quella situazione.
Come riconoscere il senso di fame?
La prima regola per gestire meglio il senso di fame è imparare a riconoscerlo.
Più che farne una questione mentale, di ragionamento e di teoria, per capire quando si presenta davvero il senso di fame hai bisogno di entrare più in contatto con il tuo corpo.
È il tuo corpo che ti guida a conoscere la fame.
Quali sono gli indicatori che ti fanno capire se hai davvero fame?
Quando hai fame, prendi più consapevolezza del tuo corpo e fai caso a ciò che senti: in quali punti del corpo la senti? Cosa avverti di diverso tra i momenti in cui non mangi da almeno 3 ore e quelli in cui, pur con la digestione ancora in atto, ti sembra di sentire la fame?
Accorgerti di cosa esattamente senti nel tuo corpo, di cosa percepisci nei diversi punti quando avverti questa sensazione, ti aiuta a recuperare più consapevolezza e una maggiore fiducia nel corpo stesso.
Sebbene ognuno di noi viva un’esperienza unica caratterizzata da un mix di sensazioni, per quella della fame ci sono degli indicatori più affidabili di altri che ci aiutano a riconoscerla:
lo stomaco che “brontola”, associato a una lieve contrazione, che diventa via via più forte se la fame non viene soddisfatta,
quel senso di “calo di zuccheri” che si accompagna a volte alla spossatezza e al mal di testa,
senso di debolezza avvertito agli arti,
sensazione di “acquolina in bocca”, segno inequivocabile che il corpo si sta preparando alla digestione.
Quando la fame non è davvero fame?
In quei momenti in cui senti una fame “anomala”, le sensazioni che percepisci nel corpo potrebbero essere molto diverse:
aumento della contrazione muscolare in varie sedi del corpo,
variazione della frequenza cardiaca e del respiro,
senso di “vuoto”,
mal di testa,
debolezza e stanchezza,
pesantezza agli arti,
sensazione di gonfiore.
Questi sono solo alcuni indicatori di differenti stati associati a pensieri ed emozioni che ti illudi di poter cambiare mangiando.
La situazione si genera perché, in effetti, mangiando ottieni un cambio di stato, ma non necessariamente la soddisfazione del bisogno che ti sta comunicando il tuo corpo in quel momento.
In altre parole, se sei contratto e hai il respiro un po’ affannato perché sei preoccupato, non basteranno dei biscotti per risolvere il problema.
Forse agiscono a malapena come ansiolitico e non è detto che garantiscano un effetto calmante.
Cosa accade quando mangiamo?
Placare la fame ti dà quell’illusione di aver risolto, almeno per un secondo, il tuo problema o quella situazione che ti crea disagio.
Ma il mangiare è di fatto solo una soluzione che hai adottato per “cambiare stato”.
Ad esempio, se sei seduto da ore alla scrivania e senti il corpo pesante, ti manca l’aria e avresti bisogno di muoverti, mangiare diventa una scusa per staccare.
In realtà avresti bisogno di alzarti e cambiare aria, di muoverti, non di mangiare. Eppure questa scelta ti porta a modificare postura, sensazioni e magari anche pensieri – non è un caso che per alcuni mangiare diventi un’occasione per non pensare.
Ciò accade perché, quando mangi ti senti più calmo, allenti la tensione, rallenti un po’ il respiro, muovi i muscoli della bocca e dell’apparato digerente, e hai la sensazione positiva di una loro distensione.
E in ogni caso, diciamolo, se mangi passa quella sensazione che credi essere fame.
Come controllare gli attacchi di fame?
Mi sento spesso ripetere: “Dottoressa, non so come fare, ho sempre fame”. Oppure:
“Io so che mi bastano porzioni più piccole, ma arrivo alla fine del pasto e mangerei ancora”.
Quando hai fame, più tenti di controllarla, negandoti di mangiare tutto ciò che in quel momento ti viene in mente, più ottieni l’effetto contrario.
Il punto quindi, non è la privazione. La questione è incentrata su un errore di interpretazione iniziale.
In questi casi, infatti, interpretando come fame il mix di sensazioni percepite, l’unica soluzione plausibile diventa mangiare.
È solo realizzando che quel mix di sensazioni ti sta comunicando un altro tipo di bisogno, che potrai aprirti a nuove potenziali soluzioni, che prima non riuscivi a vedere, accecato dalla fame.
Quando realizzi di essere stanco, di aver bisogno di staccare, di aver bisogno soltanto di muoverti e di respirare aria diversa, ti rendi conto che basta uscire 10 minuti, riposare, organizzare in modo diverso la tua agenda, divertirti, praticare discipline per allentare la tensione muscolare.
Dunque, quando ti sembra di avere fame fatti sempre due domande :
ho veramente fame?
Se non ne ho, di cosa ho davvero bisogno?
Le risposte ti potranno sorprendere. Vedrai nuove possibilità per gestire la tua fame, prenderai in considerazione soluzioni così efficaci nel soddisfare i tuoi veri bisogni di quel momento, da dimenticare il problema “come gestire il senso di fame”.
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