Viviamo in una società che ci ha allenati a mangiare a orari variabili, a mangiare di più per poter sostenere turni di lavoro più lunghi, a evitare di bere per non andare in bagno e a saltare la colazione per non perdere tempo la mattina oppure il pasto per andare in palestra.
Il modo in cui gestiamo il nostro tempo, compreso quello che dedichiamo ai pasti, ci illude di riuscire ad avere il controllo anche sulla fame.
Ho conosciuto chi inizia la giornata con un caffè, si ferma giusto per un panino a pranzo e arriva fino a cena convinto di non aver bisogno di mangiare.
Per accorgersi, appena rientra a casa la sera, di avere una fame da lupi.
Ho conosciuto chi sostiene di non aver mai sete, chi di non aver mai fame o, al contrario, di aver sempre fame.
Come si fa a giungere a una tale confusione nella comprensione dei bisogni del proprio corpo?
È davvero possibile avere sempre fame? O non avvertirla mai?
Senso di fame e sazietà: come riconoscere i segnali del corpo
La confusione nella percezione delle sensazioni del corpo è legata al livello di consapevolezza del corpo stesso.
L’unico modo per non sentire la fame o la sete, è evitare di ascoltare il corpo.
E se ti sembra di avere sempre fame? Attraverso un allenamento focalizzato sul recupero della consapevolezza del tuo corpo ti potresti accorgere di percepire sensazioni diverse, che poco hanno a che vedere con la fame.
Parli di fame utilizzando il termine linguisticamente più semplice per definire tutto ciò che senti in una zona mal definita tra il cuore e basso ventre.
Il corpo ti invia continuamente segnali, sta a te riconoscerli.
Per poter adempiere a tutta una serie di impegni quotidiani che tu per primo metti in agenda, sfidando giorno dopo giorno le capacità del tuo organismo di reggere il carico, “silenzi” i segnali del corpo.
È quello che accade quando sei del tutto assorto nello svolgimento di un compito, al punto da lasciare andare il resto.
Ti dimentichi di bere, ti dimentichi di mangiare, ti dimentichi del mal di testa e del mal di pancia, ti potresti dimenticare addirittura del dolore alla schiena.
Fino al momento in cui non ce la fai più e quasi ti scoppia la vescica: devi andare al bagno. Oppure hai un crollo energetico e all’improvviso ti accorgi di avere una fame esagerata.
Quella fame non arriva all’improvviso, come neppure il bisogno di andare a svuotare la vescica, ma il compito che stavi svolgendo aveva assorbito tutto il focus. Eri così concentrato da non riuscire a cogliere altri segnali, fame inclusa.
Giorno dopo giorno, se esponi il tuo corpo a un tale tipo di allenamento apprendi a ignorarne i segnali.
E disimpari a riconoscere la fame e la sazietà. Al punto che potresti “mangiare o non mangiare” e per te non cambia nulla, come mi racconta qualche paziente, oppure mangiare e senza accorgerti continuare fino a che non svuoti il piatto.
Perché è importante mangiare con consapevolezza?
Mangiare con consapevolezza significa andare a recuperare il dialogo con il tuo corpo, per mantenere il contatto con le sensazioni che percepisci anche durante il pasto e migliorare così il rapporto con il cibo e con il tuo corpo.
Come recuperare il dialogo con il tuo corpo? Esistono diverse pratiche che ti possono aiutare a recuperare una maggiore consapevolezza propriocettiva, grazie a esercizi mirati che ti guidano a focalizzarti su diversi punti del corpo fermo o in movimento.
Tra queste la mindfulness è di certo tra quelle che più facilmente vengono impiegate anche nella gestione del comportamento alimentare, al punto da aver portato alcuni medici, psicoterapeuti e trainer di mindfulness a sviluppare protocolli specifici.
Mindful eating: quali sono i benefici?
Adottando un approccio più consapevole all’esperienza con il cibo re-impari a mangiare, focalizzandoti su dettagli che prima passavano inosservati.
Con la pratica del mindful eating recuperi la consapevolezza a tavola:
dei tuoi pensieri,
delle tue sensazioni,.
delle emozioni che vivi in quel momento..
È come se potessi scattare un’istantanea di tutto quello che stai vivendo in quel momento.
Attimo dopo attimo ti accorgi di come stai, di quello che senti, di quello che ti sta comunicando lo stomaco, di dove sta la tua mente, mentre masticando ancora non ti sei gustato fino in fondo quello che stai mangiando.
Procedendo con la pratica scopri di mangiare alimenti per semplice abitudine, alimenti che magari non riesci a gustare come potresti.
Realizzi di servire quantità che per te sono diventate troppo abbondanti, mentre potrebbero bastarti porzioni più piccole e più agevoli da digerire.
La pratica di mindful eating risveglia i sensi, amplificando l’esperienza sensoriale che vivi durante il pasto, mentre ti dona la libertà di scegliere con più consapevolezza che cosa hai davvero desiderio e bisogno di mangiare.
Praticata in modo costante rende più piacevole l’atto del mangiare e si rivela un modo per prenderti cura a 360 gradi del tuo benessere.