Sei alla ricerca di soluzioni per migliorare la tua alimentazione, vero?

Le fonti di informazione e l’impegno non mancano, ma allora perché riuscire a mangiare meglio è così difficile?

Se vivi questa situazione, non preoccuparti, succede a molte più persone di quanto immagini.

Anche chi è molto attento alla propria salute e al proprio benessere, che legge libri, si confronta con nutrizionisti, sta attento alla spesa, spesso non è soddisfatto dello stile alimentare. 

Disporre delle giuste informazioni è importante, ma quando diventano l’unico modo per mangiare sano, a prescindere dalla propria quotidianità e dalle proprie esigenze, il rischio di non riuscire a tradurre in pratica i tanti buoni propositi è davvero alto. 

Quali sono gli ostacoli che ti impediscono di seguire il tuo piano alimentare?

Se anche ti sembra di non pensarci più di tanto, il modo in cui fai la spesa, quello in cui cucini e quello in cui mangi sono il risultato di strategie specifiche che attui in automatico, senza esserne consapevole. 

Facciamo qualche esempio.

  • Potresti accorgerti che la ragione per cui tendi a mangiare il formaggio 4 volte la settimana è perché nel supermercato dove vai la carne non è buona e non hai tempo di andare dal macellaio. Quindi rinunci alla carne e prediligi il formaggio che però ti porta ad aumentare il peso, ad avere la pancia gonfia e avvertire uno stato di infiammazione. 
  • Magari realizzi che, nonostante tu scriva tutte le settimane gli alimenti da acquistare e che li riponga in modo ordinato in dispensa, quando è il momento di cucinare non hai voglia di pensare a cosa preparare e tendi a fare quello che ti costa meno fatica mentale. Il risultato? Mangiare le stesse cose oppure ordinare qualcosa da asporto. 
  • Anche se ti impegni a comprare buoni alimenti e a cucinarli con tanta cura, sei così distratto e teso a tavola da mangiare non solo quello che hai preparato, ma anche alimenti non previsti. Senza nemmeno rendertene conto, prendi altro cibo dal frigorifero, realizzando solo dopo che non ne avevi bisogno. 
  • Infine potresti adottare un approccio focalizzato più sul capire cosa mangiano gli altri che raccontano di stare bene, più che a comprendere le tue esigenze specifiche. “La mia vicina di casa, che è davvero in forma, al mattino mangia porridge a base di fiocchi d’avena, un frutto di stagione e poi una tazza di tè verde. Ora lo faccio anch’io ma non mi sembra per me sia molto nutriente …”. 
Migliora l’alimentazione con un piano d’azione personalizzato

Sviluppare un piano alimentare: da dove partire?

Da quest’ultimo esempio emerge un grande aspetto critico: prima di copiare tutto ciò che sembra più sano, più leggero e più trendy, chiediti se quello che stai per fare è in linea con ciò che desideri.

Forse quella specifica soluzione può andar bene per la tua vicina di casa, ma sarebbe poco interessante e funzionale nella tua routine. 

Ecco quindi il punto di partenza per sviluppare il tuo piano d’azione alimentare.

Poniti queste 2 domande: 

  1. Cosa non sta funzionando nel tuo attuale piano d’azione alimentare?
  2. Cosa stai cercando? 

Cos’è un piano d’azione alimentare e come crearlo?

Il piano d’azione racchiude tutto ciò che fai per mangiare come mangi:

  • dall’organizzazione della spesa, al modo in cui riponi il cibo in dispensa;
  • dal tempo dedicato alla cucina agli orari dei pasti;
  • dal modo in cui abbini gli alimenti a quello in cui li conservi e li vari;
  • dal modo in cui cucini a quello in cui porzioni il cibo.

Insomma, il piano d’azione alimentare descrive cosa mangi e come

Guarda ciò che non funziona oggi e che è responsabile di tanti fastidi e frustrazioni che ti accompagnano.

In questo modo puoi accorgerti di quali sono i comportamenti che metti in atto e che si stanno rivelando disfunzionali

È qualcosa che fai prima del pasto, a livello di organizzazione, o mentre mangi?

Il tentativo di migliorare la propria alimentazione si traduce spesso in un uragano di cambiamenti, senza lasciare spazio alla consapevolezza della situazione e dei limiti che esistono.

Conoscere questi limiti ti dà l’opportunità di mettere in discussione ciò che serve modificare, lasciando invariato ciò che, al contrario, è ancora funzionale e non deve essere cambiato. 

Ogni azione contemplata nel tuo piano dovrà essere il linea con ciò che stai cercando.

La risposta della seconda domanda è fondamentale in questo senso, perché ti permette di definire la tua direzione

il cambiamento avviene a piccoli passi

Come compilare il tuo piano d’azione alimentare: 3 cose da fare

Siamo arrivati al dunque, è il momento di creare il tuo piano d’azione alimentare.

Come prima cosa stabilisci 3 semplici passi sui quali concentrarti nelle prime settimane. 

Dopo l’analisi che hai fatto e preso atto di cosa vuoi ottenere, potresti ad esempio decidere di impegnarti a: 

  • scrivere il menù settimanale prima di fare la spesa, per essere più preciso ed evitare di acquistare alimenti superflui, 
  • acquistare una borraccia da mezzo litro per portare sempre con te l’acqua (e riuscire a bere in modo più regolare), 
  • il lunedì e il sabato prepararti sempre un po’ di verdure già tagliate, in modo tale da trovarle già pronte i giorni successivi.

Non è così semplice individuare le azioni da indicare nel proprio piano: si è tentati dal voler cambiare tutto e subito così da raggiungere prima i risultati. 

E sebbene esistano professionisti che da un giorno all’altro ti propongono di stravolgere la tua alimentazione, sono gli studi nel campo del cambiamento umano che ci spiegano l’importanza di procedere a piccoli passi

Passi che dovranno essere il più specifici possibile per la tua esperienza.

Non esistono strategie predefinite e valide per tutti.

Le azioni del tuo piano dovranno essere personalizzate secondo le tue esigenze, in base all’ambiente in cui vivi, alle tue capacità e agli schemi di abitudini presenti nella tua routine quotidiana. 

Ecco perché non vale la pena copiare e serve sempre partire da un’analisi di quello che sta accadendo e di cosa non sta funzionando. 

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